Piccola storia del genere Agapornis
Pullaria e Canus furono scoperti e riconosciuti circa 200 anni fa.
Il faccia-rossa fu il primo ad essere importato e il secondo lo seguì a breve distanza.
Inizialmente il suo costo era irrisorio ed è ancor oggi, assieme al taranta, è forse il più accessibile. Il taranta non fu scoperto che nel 1814, importato cento anni più tardi ed oggi molto popolare.
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Lo swidernianus fu scoperto verso il 1830 e lo Zenkeri alla fine di detto secolo, ma mai importati.
Lo strano è che queste quattro specie ed una sottospecie, per prime scoperte ed importate (tranne le ultime) sono quelle che del genere offrono le maggiori difficoltà nella riproduzione in prigionia, ciò che può avere ritardato la popolarità e la loro affermazione fra gli ornicoltori.
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Il roseicollis fu scoperto nel 1793 ma confuso col pullaria fino al 1817. Fu importato ed esposto a Londra nel 1860 e costituì il primo agapornis che alimentò le speranze degli ornicoltori di riprodurlo in prigionia. Buon affidamento, a questo riguardo, davano tutte le specie con l'occhio cerchiato di bianco sopra ricordate.
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Il nigrigenis fu scoperto agli inizi del diciannovesimo secolo, importato qualche anno dopo, ma passarono quasi cinquant'anni prima che, col fischeri ed il nyasa, diventasse nell'ambiente ornitofilo oggetto di allevamento.
Il boom dell'Ondulato, il divieto e le restrizioni sull'importazione dei psittacidi e la seconda guerra mondiale misero serie difficoltà alla diffusione degli Agapornis.
Un secondo fatto che ha creato confusione nel settore, diffidenze e difficoltà è la indiscriminata ibridazione a cui si sono dedicati i primi possessori di Agapornis. Quando, ad esempio, apparve in California il personata blu e se ne diffuse l'allevamento in quel favoloso clima, era normale consuetudine ibridarlo al nigrigenis. Nella prole spariva il giallo. Riaccoppiati questi ibridi in purezza colle specie di origine, esse non erano più riconoscibili, ma soprattutto perdevano in rusticità, resistenza e capacità riproduttiva.
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